VERSO LA GIOIA DELLA PASQUA

A chiusura dell’Anno della Fede, il 24 novembre scorso, festa di Cristo Re, papa Francesco ha pubblicato la “Esortazione Apostolica” EVANGELII GAUDIUM (La gioia del Vangelo) che è il manifesto del suo pontificato.

Leggendola si capisce che lì ha raccolto le cose che gli stavano più a cuore e che voleva comunicare a tutti, così anche sul nostro bollettino, affrontando ogni volta un tema diverso, ci aiutiamo ad imparare.
Sin dal titolo papa Francesco mette in evidenza il tema della gioia: «La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù … Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia».

Per papa Francesco non esiste vero cristianesimo senza gioia, egli sa che la vita non è una spensieratezza e che la situazione di tanti è faticosa o drammatica, ma egli con decisione dice: «Invito ogni cristiano a rinnovare oggi stesso il suo incontro personale con Gesù Cristo o, almeno a prendere la decisione di lasciarsi incontrare da Lui, di cercarlo ogni giorno senza sosta … nessuno è escluso dalla gioia portata dal Signore».

Al contrario «il grande rischio del mondo attuale, con la sua molteplice ed opprimente offerta di consumo, è una tristezza individualista che scaturisce dal cuore comodo e avaro, dalla ricerca malata di piaceri superficiali, dalla coscienza isolata … non palpita l’entusiasmo di fare il bene. Anche i credenti corrono questo rischio». 

E poi…

, per dire con chiarezza qual è l’origine, il fenomeno rigenerativo della riscoperta della vita cristiana, la vera risorsa della nostra umanità, riprende alcune parole che avevamo già riportato sul bollettino: «Non mi stancherò di ripetere quelle parole di Benedetto XVI che ci conducono al centro del Vangelo: all’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e, con ciò, la direzione decisiva. Solo grazie a questo incontro – o reincontro – con l’amore di Dio, che si tramuta in felice amicizia, siamo riscattati dalla nostra coscienza isolata».

L’esperienza, la riscoperta di questa novità e letizia di vita «sarebbe un errore intenderla come un eroico compito personale, giacché l’opera è prima di tutto sua … La vera novità è quella che Dio stesso misteriosamente vuole produrre, quella che Egli ispira, quella che Egli provoca, quella che Egli orienta e accompagna in mille modi».

Per papa Francesco l’esperienza dell’incontro con l’avvenimento cristiano «ci chiede tutto, ma nello stesso tempo ci offre tutto».

Si tratta anche di non essere presuntuosi, di non pensare di sapere già o di non credere di non aver bisogno di cambiare ma di non avere paura a fidarsi e provare a seguirlo per imparare di nuovo.

Riscoprire il cristianesimo, riconoscere la presenza di Cristo risorto, riempie la vita di speranza e di letizia: ma non è proprio di questo che abbiamo bisogno?

don Carlo Gervasi