La politica può essere una forma di carità?

La politica può essere una forma di carità?

cuore
Siamo in campagna elettorale.
Dovrebbe essere una bella occasione, una occasione di incontro tra tante persone, si dovrebbe vedere emergere un desiderio di costruire il bene.
Invece è come se, per tanti, questa diventasse un’altra occasione per essere contro, per incattivirsi, per prendersela con qualcuno.
Certo che ci sono i ladri e magari si riuscisse a estirparli tutti, ma il mondo di quelli che si impegnano ad amministrare è fatto anche di persone che hanno una passione per la cosa pubblica.
Accade anche che persone che si sono sinceramente impegnate, si tirino fuori perché stanche di essere prese di mira e considerate dei nemici.
Quello che vediamo in televisione è una dimostrazione evidente dell’aumento di rissosità, di cattiveria nei confronti dell’altro, di assenza di considerazione dell’avversario.
Le offese reciproche non hanno limiti, si può usare qualsiasi cosa contro il “nemico”, compresa la falsità, basta che abbia un qualche effetto. E poi tutti dicono che ci sono tante persone disamorate della politica e che non vogliono neanche andare a votare. Per forza!
E noi ci lasciamo derubare della vita civile e ci accontentiamo di stare dentro questa mediocrità?
E possiamo limitarci a essere come quelli che non vedono mai niente di positivo?
Papa Francesco, lo scorso ottobre, ha incontrato i cittadini di Cesena e, in piazza, ha suggerito loro una serie di cose sulla politica ricordando che «E’ essenziale lavorare tutti insieme per il bene comune».
Ha invitato a costruire «una politica che non sia né serva né padrona, ma amica e collaboratrice; non paurosa o avventata, ma responsabile e quindi coraggiosa e prudente nello stesso tempo … Una politica che sappia armonizzare le legittime aspirazioni dei singoli e dei gruppi tenendo il timone ben saldo sull’interesse dell’intera cittadinanza».
Ha ricordato che per la dottrina sociale della Chiesa la politica è «una nobile forma di carità».
E per questo ha detto: «Invito perciò i giovani e meno giovani a prepararsi adeguatamente e impegnarsi personalmente in questo campo, assumendo fin dall’inizio la prospettiva del bene comune e respingendo ogni anche minima forma di corruzione».
«E quando un politico sbaglia, abbia la grandezza d’animo di dire: “HO sbagliato, scusatemi, andiamo avanti”. E questo è nobile».
«Un sano realismo sa che … non si può risolvere in un baleno le questioni. Per rendersene conto basta provare ad agire di persona invece di limitarsi a osservare e criticare dal balcone l’operato degli altri … Non guardare dal balcone, osservare dal balcone aspettando che lui fallisca. No, questo non costruisce la civiltà».
La politica può essere vissuta come un compito speciale di continua costruzione di tentativi per fare il bene del popolo.
Quindi buon lavoro a tutti quelli che, in queste tornate elettorali, ci provano per una passione per il bene comune.
Papa Francesco ha concluso dicendo: «Preghiamo il Signore perché susciti buoni politici, che abbiano davvero a cuore la società, il popolo e il bene dei poveri. A Lui, Dio di giustizia e di pace, affido la vita sociale e civile della vostra città. Grazie».
don Carlo Gervasi