QUELLO CHE ABBIAMO VISTO, UDITO, TOCCATO

La vita non si fa convincere né dai sogni, né dalle fantasie, né dalle chiacchiere.

Così all’inizio della prima lettera di san Giovanni è scritto: «quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che abbiamo contemplato e che le nostre mani hanno toccato, il Verbo della vita … noi lo annunciamo anche a voi».

Quello che abbiamo udito, visto e toccato, questo convince un uomo libero.

Così io provo a dire alcune cose che ho visto, udito e toccato in questo ricchissimo mese di maggio che è appena trascorso…

Ho visto i bambini della prima comunione commossi e coscienti della grandezza del Mistero che celebravano (che bello sarebbe per loro e per tutti noi se i genitori continuassero ad accompagnarli in ciò che Dio ha già cominciato in loro), quasi tutti hanno vissuto una festa nel loro cuore. Ma chi è capace di convincere così il cuore dei nostri bambini se non Gesù?

Ho visto i giovani della nostra parrocchia a San Giuliano di Mestre, alla messa col Papa, colpiti e attratti dalla presenza di un uomo che si vedeva lontanissimo sull’altare, insieme a centinaia di migliaia di persone lì presenti per una sete di parole vere e di cristianesimo.

Ho visto durante la sagra tante persone spendere giornate intere, ore, turni, le proprie capacità e abilità, alcuni magari solo per un’ora, altri per quindici giorni, con una generosità e una dedizione ammirevole. Ho ascoltato commenti di persone “esterne” stupite da quello che vedevano. Ad un certo punto, sabato 14 sera, con quattro casse aperte e tutti i chioschi sotto pressione, vedervi al lavoro è stato uno spettacolo! Questa sagra è una grande occasione, un tesoro di esempi e di umanità: dobbiamo conquistare una coscienza più grande delle ragioni per cui la facciamo e di che cosa siamo chiamati ad essere testimoni.

Ho visto negli incontri con Filippetti sul “Vangelo secondo Giotto” la potenza del linguaggio della bellezza (la bellezza degli affreschi di Giotto che viene dalla sua abilità e dalla luce della fede) convincere, quasi travolgere, i bambini e gli adulti, tanto che diversi di voi mi hanno chiesto di organizzare una visita guidata alla Cappella degli Scrovegni.

Ho visto, infine, all’incontro con Gregoire una delle cose più utili che un uomo può vedere: un esempio di umanità e di fede così semplice e così vera da lasciarci tutti colpiti e interrogati, perché è evidente che il Signore può scegliere un gommista, come aveva scelto i pescatori duemila anni fa, per far trionfare il suo regno che è un regno di amore. Siamo rimasti colpiti nell’incontro con Gregoire da tante cose ma sopra a tutte mi pare ci sia l’evidenza che noi non siamo capaci di voler bene ad ogni uomo come fa lui e allo stesso tempo l’evidenza che se è possibile per lui non c’è niente che lo renda impossibile a noi, solo noi stessi. Così cominciamo l’estate ricchi di queste cose e di tutte le altre che abbiamo vissuto, richiamati alla bellezza, al dono di sé, alla verità della vita e ad una possibilità di amore senza limiti.

Buona estate a tutti, a chi farà vacanze e a chi lavorerà ancora di più. Aiutiamoci a viverla bene!

don Carlo Gervasi